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La società del XVIII secolo: i crimini

In ogni contesto sociale, l'architettura repressiva ha sempre fatto fulcro sull'accertamento dei fatti e di coloro che ne erano responsabili. Snodo fondamentale di ogni accertamento penale è costituito dalla necessità di ottenere delle prove, soddisfatta in vari modi nel corso del tempo.
A partire dalla fine del XVIII secolo i sistemi repressivi erano ancorati sul principio del libero convincimento del giudice, in forza del quale l’organo giudicante valuta tutte le prove a sua disposizione, senza preventive indicazioni di valore e con il solo obbligo di esplicitare le ragioni del suo percorso valutativo nella motivazione della sentenza. Il tutto anche secondo il secolare principio, valido per il rito accusatorio, del Iudex iuxta alligata et probata iudicare debet (il giudice deve giudicare secondo quanto allegato e provato), per il quale sono le parti, e non il giudice, ad introdurre nel processo i fatti e le relative prove. A differenza del rito inquisitorio, nel quale è il giudice ad introdurre fatti e prove.

Note: